"Lo sport è vita!" recitava una pubblicità progresso qualche tempo fa. Oggi sarebbe inopportuno mandarlo in onda perchè è un pò di tempo che sul mondo dello sport e degli sportivi aleggia un'ombra di morte. Non riesco neanche a capire da dove cominciare: il caso del calciatore, ormai ritiratosi dall'attività agonistica, che viene inspiegabilmente colpito da infarto; le varie morti di calciatori sul campo; gli innumerevoli lutti nel mondo delle corse. Molteplici sono anche le cause: doping, fatalità, disattenzioni e misure di sicurezza inopportune. Ma siamo sicuri che è veramente "sport"? Sinceramente la risposta a questa domanda c'è, ed è "NO!!!" L'ultima orribile notizia è la morte di Marco Pantani, il campione del ciclismo italiano. Ma campione di che? Campione di sport? Il ciclista chiamato da tutti "Il pirata"; con le sue scalate in bici ci ha fatto soffrire e sognare. Campione di doping? Lo pseudo-sportivo che pur di vincere si imbottisce di farmaci. Campione di ingiustizia? Il campione che ha sua insaputa viene imbottito di farmaci, da medici corrotti di squadre corrotte. Chi sa rispondere a queste domande? Nessuno credo, o quasi. E le domande che ci si pone in questo momento? "Si è ucciso?"; "E' stato un incidente?". L'autopsia che verrà fatta domani dovrebbe fare luce almeno su quest'ultimo punto. Ma quante domande! Quante incertezze! Quanta morte! Inutile pensare che tutto questo non ci riguardi, perchè siamo proprio noi a finanziare questo mondo dello sport; andando allo stadio a vedere la partita; pagando fior di quattrini per avere un posto in un autodromo ... Le responsabilità ci sono, e sono di tutti, nessuno escluso. Oggi ci sono le partite di calcio, ma può ancora interessare a qualcuno?
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